Chi sono

Sono nato e cresciuto in Argentina, a Cordoba, una città vicina a bellissimi laghi, immense distese di acqua, paesaggi selvaggi poco abitati. Questi sono i luoghi che hanno accompagnato la mia infanzia e giovinezza nella navigazione col kayak costruito da mio padre. Rumore dell’acqua, riflesso del sole e solitudine.

Presentarmi, raccontare quel turbinio di immagini, emozioni e sensazioni che sono stati la mia infanzia e la prima fase di viaggi non mi è facile. Posso dire che l’ansia di mondo, citando (a memoria e sicuramente in modo poco preciso) una frase di Daniel Defoe, mi colse da molto giovane.

Inseguendo la pista della archeologia e degli scavi ho fatto diversi viaggi in Bolivia e Peru ancora ventiduenne e gli incontri con gente di cultura, lingua e abitudini molto diverse dalle mie fu per me come la luce che colpisce la scimmia in quel famoso film di Kubrik. Mi si aprivano costantemente mondi e prospettive nuove. Possibilità e strade da percorrere. Confini da scoprire. I miei limiti da conoscere e da spostare sempre più in là.

Nel restauro di opere d’arte, che è la mia principale attività, con le mani si mette ordine, si stabilizza un degrado, si ridà la forma a qualcosa che era deteriorato e magari anche irriconoscibile. Quel che era illeggibile acquista nuovamente il suo senso e significato. Diventa nuovamente un testo che ci racconta una storia.

 Quando devo pulire o restaurare una scultura o un mobile in qualche modo sto mettendo ordine ai miei pensieri ricreando equilibrio nel piccolo caos dell’oggetto deteriorato. Così quando scrivo, cerco di dare senso ai ricordi  nella costante ricerca di coincidenze o divergenze in quel lungo concatenarsi di eventi che vanno a dare forma alla nostra vita.

 Popolo di viaggiatori, come i miei antenati danesi girovaghi esploratori ed emigranti da una Europa in crisi ad inizio del secolo scorso verso una America Latina allora opulenta e generosa.

Negli anni successivi al 1989 i miei percorsi si concentrarono prima a Genova e successivamente, dopo il 1993 in Oriente, la Turchia in particolare, dove il fascino della antica Anatolia, di una terra densa di storia e di vita mi attirava fortemente. Lì tutto era da vivere e scoprire. Recuperare edifici ellenistici, colonne, capitelli, fregi lavorati… lunghi mesi di paziente lavoro in mezzo a persone di culture e lingue diverse, istituzioni e progetti di recupero che servivano a far rivivere pagine di bellezza nel libro della archeologia.

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